All'eopoca del motorola 68000 si era ancora indecisi sui basilari, come gestire la memoria (memory mapped o no), se avere l'OS in ROM oppure su floppy (HD un pò costosi e scarsi nei modelli bassi di gamma)...eravamo all'epoca degli Amighi, si poteva decidere tutto partendo quasi da zero, inventare nuovi standard sia lato software che hardware.
Si conosceva poco su come applicare l'elettronica dello stato solido alla produzione, le tecnologie di integrazione erano "rozze" ed il progettista doveva metterci molto del suo per far volare un OS su un HW scarso...
Haynie, progettista del A2000, dice che aveva carta bianca sul come modificare il A1000, progettò quasi interamente il A2000 da solo, ora non sarebbe possibile.
Quanti transistor contiene un A2000?, non lo so, ma sicuramente molti meno di quanti ne contenga una cpu di una semplice scheda video attuale.
Una persona poteva mettersi davanti al suo pc, progettare il suo sitema, decidere se aggiungere un bus in piu', creare nuovi chip custom....realtivamente semplice rispetto ad oggi.
Oggi si devono rispettare standard (all'epoca poco presenti od inesistenti), retrocompatibilità sia SW che HW, conoscere sia la programmazione che la progettazione HW (fino a pochi anni fa Sw ed HW spettavano a due figure diverse), le cose si sono complicate moltissimo.
Un componente elettronico ha la vita media di 18 mesi, così cpu, controller vari, vengono aggiornati velocemente, il progettista deve correre sempre dietro le ultime tecnologie che richiedono sempre piu' conoscenze approfondite (nuove funzionalità) ma anche ampie (cooperazione stretta HW/SW che si sovrappone...processori emulati?, FPGA?) un caos...
Come assicurarsi di non spendere troppo tempo nella progettazione rischiando di vedersi sorpassati dal concorrente?
Come assicurarsi di non fare flop perchè non si è testato a sufficienza il prodotto?
Ed allora ecco che si seguono sempre le stesse strade, sicure, affidabili, strandardizzate...che portano a continui miglioramenti, ma mai a stravolgimenti.
Secondo me, nel futuro non potremo che apsettarci una sempre piu' profonda omologazione: perchè reinventare la ruota, se già esiste e "rotola" bene?