ShInKurO ha scritto:Semplicemente Raffaele cita l'autore ma non cita l'anno, tutto qui. Dovrebbero essere i primi anni '90 o sbaglio? quindi il discorso dell'occupazione della memoria e OS/2 cascano proprio a pennello. Allora c'era il chiodo fisso sull'occupazione e sulla reale utilità sui sistemi home della memoria protetta e virtuale. Oggi fanno capo la sicurezza, la portabilità estrema e lo sviluppo rapido di applicativi.
Ovvio che quelle cose non valgono più per i tempi di ora, come non valgono più certi articoli scritti negli anni '90 da illustri programmatori Amiga su alcune tecnologie come MUI ad esempio (il fatto che negli anni '90 MUI1.x fosse lento rispetto a classact e a GadTools su un 1200 con 8mb di ram e 68020 ci sta tutto, quando invece si prende quest'affermazione e la si propone adesso è una scemenza, esattamente come nel caso di quella citazione.)
Una scemenza? Amico caro tu non sai cosa stai dicendo...
Tu neghi l'originalità dell'approccio che ebbe Amiga nei confronti degli altri sistemi e così facendo ne neghi LA STORICITA'. E infici il motivo per cui Amiga meriterebbe di essere citata nei libri di Informatica.
Non perché ha creato qualcosa che non esisteva prima, non perché Programmare con Amiga e con MUI significa di cercare di risparmiare fino all'ultimo byte. Non importa che manchi di quello che serve OGGI ad un sistema Operativo.
Non è la mancanza di queste feature ATTUALI che non fa meritare ad Amiga di entrare nei libri di informatica ma soprattutto di storia dell'informatica.
NO!
Amiga merita di entrare nei libri perchè il suo design interno dell'OS era completamente originale rispetto agli altri OS e proprio per questo merita una citazione sui libri di informatica.
Amiga passava i messaggi fra i thread e faceva Multitasking prelativo anche in assenza di memoria protetta e MMU, quando tutti i libri al riguardo invece negano che questo possa avvenire senza avere la MMU...
Se non basta questo fatto incredibile e originalissimo a decretare la presenza SEMPITERNA di Amiga (o almeno a farle meritare una menzione) nei libri di storia dell'informatica, fra gli esempi di come un OS sia riuscito a realizzare ciò che tutti dicevano impossibile, sinceramente non so a che cosa serva continuare a disquisire come tanti Allocchi su perché Amiga manchi dai libri di testo accademico di alto livello e di formazione professionale.
Inutile parlare oltre perché continueremmo solo a farci le pippe mentali.
I baroni della formazione accademica informatica hanno deciso che il multitasking prelativo e il message passing è possibile solo con una MMU e con al memoria protetta, quindi Amiga non esiste, inutile parlarne ed anche il nostro thread è inutile.
Sembra di sentire una discussione di quelle dei baroni delle università medievali e del primo rinascimento.
Professore: "La patata venuta dalle indie orientali è un frutto diabolico perché chi ne mangia per più di una settimana diventa pazzo..."
Studente: "E'falso. Io ne ho mangiato per più di una settimana e ho dimostrato sperimentalmente che che chi mangia patate non esce pazzo. Io ne sono la prova vivente."
Professore, rivolto agli altri studenti: "Avete sentito costui che critica l'autorità? Evidentemente è uscito pazzo. Chi critica l'Autorità Accademica è un folle che ha perso il ben dell'intelletto. Chi mangia patate per più di una settimana perde il senno. Quod Erat Demonstrandum!"
Oggi invece accade questo:
Professore: "Non si può fare multitasking prelativo senza MMU e memoria protetta..."
Studente: "Falso! Amiga faceva questo già nel 1985 SENZA LA MMU E SENZA MEMORIA PROTETTA. Lo so perché io ho posseduto/mio padre ha posseduto Amiga."
Professore, rivolto agli altri studenti: "E cosa ce ne importa a noi che tu/tuo padre possedevate una consollina di videogiochi?"
Come dice Nanni Moretti.. Continuiamo così... Facciamoci del male...

La mancanza di Amiga dai libri sembra niente ma è gravissima.
Perché un domani degli studenti più pronti a cogliere le novità, leggendo anche solo in un trafiletto che Amiga poteva fare questo senza MMU e Memoria Protetta, potrebbero incominciare a chiedersi come faceva, informarsi e studiare il funzionamento dell'OS Amiga, e grazie all'esperienza dell'approccio Amiga, avere lo spunto per nuove idee informatiche lontano da quelli che sono gli schemi prefissati dell'insegnamento accademico, trovare nuove soluzioni a problemi magari ritenuti insoluti, e creare qualcosa di nuovo che torni a colpire la fantasia delle persone,e a stupire con soluzioni nuove ed originali, così come lo fu la bellissima Amiga ai suoi tempi.
Il progresso viene spesso spinto da persone che sono più curiose delle altre. Se manca anche solo uno spunto creativo (e Amiga lo è stato) l'uomo non fa altro che chiudersi in un grigio torpore, percorrendo e ripercorrendo la strada battuta da altri perché sembra la più semplice, la più sicura e l'unica ovvia.
Amiga invece è fantasia e meraviglia in una soluzione diversa dall'ovvio, dallo scontato e dal banale, e che occupa solo una manciata di byte. E studiarla può solo favorire la naturale presdisposizione dell'uomo ad indagare oltre l'ovvio e inventare nuove strade e nuove soluzioni alternative a quelle già note perché questo è il progresso.
