C’era una volta…
Negli anni 80 uscì un gioco davvero straordinario per l’epoca, realizzato dalla capcom, ghost’s ‘n goblins, il quale mischiava sapientemente humor con elementi horror, quindi non poté che ottenere un immenso successo!
Aveva una grafica dal grande impatto unita ad una giocabilità semplice ma tremendamente efficace.
Era un classico platform bidimensionale dove trovandosi al comando di un valoroso cavaliere dovevamo salvare la nostra bella, rapita da niente poco di meno che da Satana in persona!
E così, proprio come nella storia mitologica Greca di Orfeo ed Euridice dovremo scendere nell’inferno più profondo a strappare dagli artigli del diavolo la nostra amata!
Il gioco comincia in un cimitero dove dovremo affrontare orde di zombi, ma più avanzeremo, più i fondali ed i nemici diverranno agghiaccianti!
Ma nonostante questo il gioco non terrorizzava proprio nessuno, questo perché nonostante gli elementi horror, la grafica e la giocabilità ci avvicinavano al gameplay in modo scanzonato, senza prendere troppo sul serio la storia, ma data la grande difficoltà di questo titolo e il suo immenso spessore, tutti i giocatori si impegnavano profondamente nell’affrontare quei tremendi mostri…
cacchio!!! non abbiamo neanche il tempo di cominciare che dobbiamo subito affrontare un boss!!!
tranquilli, sembra tosto ma in realtà è molto facile da abbattere!!!
Uno dei nemici più tosti
In Ghost’s ‘n goblins bisognava sempre impegnarsi profondamente nell’affrontare gli avversari, tanto era ostico questo gioco da costringere i giocatori a non distrarsi nemmeno per sbaglio, altrimenti ci avrebbero fatto immediatamente la pelle!
Ma c’era un nemico terribilmente bastardo che a volte sul sentiero che percorrevamo per liberare la nostra bella non c’era modo di evitare…
Questi erano i diavoletti inferiori schiavi di Satana, erano in grado di volare, erano dotati di una grande agilità e velocità, erano molto resistenti ai nostri colpi ed inoltre dotati di una grande scaltrezza.
A volte per quanto ci si impegnasse non c’era verso di batterli, anche i giocatori più bravi spesso soccombevano contro questi tremendi nemici!
Quante volte noi vecchi giocatori abbiamo sognato di tenere un personaggio simile?
Ebbene, in Demon’s Crest finalmente ne avremo l’occasione!
scusi cortesemente signor demonio, ha da spegnere per caso? no, solo d'accendere purtroppo per te!
Da nemico a eroe, vai con l’esplorazione!
Quindi, in Demon’s Crest avremo proprio il controllo di questo diavoletto che se ne va qua e la per gli inferi, esplorando i luoghi come più ci andrà di fare.
Infatti quando usciremo da un livello il gioco ci proietterà molto in alto, ad un’altezza di tutto rispetto, da qui potremo scegliere quale luogo esplorare e potremo farlo nell’ordine in cui ci pare.
Sottolineo questo elemento esplorativo dato che Demon’s Crest non è solo un semplice seguito di Ghost’s ‘n goblins, certo, più o meno il gioco va giocato nella stessa maniera, cioè come faremmo in un qualunque altro platform bidimensionale, ma la differenza sostanziale è che potendo godere delle ali, potremo tranquillamente sorvolare l’intera valle e scegliere persino casualmente quali zone esplorare.
Quindi il gioco non è più solo un platform, ma in questo episodio diventa un platform/arcade/adventure.
ed ecco a voi un'immagine dello stupendo primo episodio, vi siete accorti con chi sta combattendo il nostro intrepido eroe?
Ma non me lo dire! Questo gioco ha pure degli elementi da puro Rpg!!!
Già, grazie a tutti i nuovi elementi, questo gioco non è più solo un mero seguito, ma risulta essere dopo una prova approfondita una vera e propria evoluzione rispetto al prodotto originale!
Infatti le abilità del nostro diavoletto avanzando nel gioco aumenteranno visibilmente, ma senza i classici punti esperienza che contraddistinguono questo genere di giochi.
Potremo ottenere dei potenziamenti sconfiggendo i nemici più ostici, potremo ottenere del denaro con cui acquistare nei negozi degli oggetti molto utili ai fini del gioco.
Ma come si potenzia esattamente il protagonista?
Allora, prima di tutto potremo espandere la nostra energia che inizialmente è composta da solo cinque cuori, ogni volta che troveremo un potenziamento la nostra energia aumenterà allontanando così il momento della morte dopo aver subito ripetuti attacchi, ogni cuore viene tolto momentaneamente con un colpo, quindi tanto per farvi un esempio; inizialmente per morire dovremo essere colpiti ben cinque volte.
Ma non finisce qui, nel gioco potremo disporre di diverse trasformazioni che potremo equipaggiare dopo averle sottratte ai nostri nemici, ognuna delle nostre alterazioni porta con se delle abilità ben distinte rispetto alle altre metamorfosi… i programmatori hanno fatto in modo che nulla vada sprecato, quindi ogni oggetto che ci equipaggeremo servirà a qualcosa.
Ovviamente anche le armi che troveremo saranno differenti, ognuna di queste sarà utile contro dei particolari nemici… sicuramente nel team che ha creato questo gioco doveva esserci qualche programmatore di Megaman, un altro platform di altissimo livello della capcom…
Insomma, è un bel gioco?
La parte grafica ed il sonoro sono ben fatti, certo si poteva ottenere molto di più, la capcom ci ha abituati a ben altro accidenti!
La giocabilità è discreta, i comandi rispondono abbastanza bene, ma non sono all’altezza del gameplay del capostipite della saga, anche se gli elementi esplorativi ed rpg arricchiscono di molto questo gioco.
Ma è noioso… il gioco è troppo lento e ci sono avvero troppi tempi morti, certi punti del gioco sono frustranti facendoci venir meno la voglia di scoprire questo gioco e purtroppo gli elementi positivi non bastano a non farlo decollare.
Un gioco mediocre salvato dall’elemento esplorativo e da una realizzazione tecnica appena sufficiente.
VOTO 5,5
