Quando arrivò la notizia di un reboot di Tomb Raider storsi subito il naso.
Pensai ad un'azione di marketing fallimentare che non sarebbe riuscita a rinnovare e a far risplendere nuovamente un merchandising così importante e cosi longevo ma ormai avviato verso un declino a cui tutte le pietre miliari sono destinate.
Mi sbagliavo, Tomb Raider (reboot) non farà sicuramente gridare al miracolo sul comparto tecnico ma sicuramente risulta piacevole da giocare ed accattivante nella trama.
TRAMA
La giovanissima Lara, figlia del nobile ricercatore Croft, decide d’intraprendere un’avventura archeologica capitanata da Conrad Roth, amico di suo padre.
La Lara che vediamo non è ancora la Lara che conosciamo tutti, ma una ragazzina timida e senza alcuna esperienza che ha solo imparato tutto quello che sa sui libri.
Durante la navigazione una terribile tempesta innaturale spezza la nave in due e trascina l’intero equipaggio su un’isola misteriosa del Giappone. Lara si ritroverà da sola, separata dai suoi amici, dovrà quindi imparare a cavarsela e a difendersi cercando di risolvere i misteriosi enigmi che le si porranno d’innanzi.
GRAFICA
La grafica del nuovo Tomb Raider nel complesso è ben curata e piena di dettagli ma non è esente da alcune pecche.
Sicuramente la qualità degli ambienti e degli effetti luce, la rappresentazione delle onde del mare che s’infrangono sugli scogli, della vegetazione sono ottime.
La nostra eroina è rappresentata meravigliosamente e con l’ausilio di una nuova tecnologia per la simulazione realistica del movimento dei capelli si raggiungono effettivamente alti livelli.
Non possiamo dire la stessa cosa per la rappresentazione grafica degli altri personaggi che risultano molto “rigidi” e meno convincenti di Lara.
Altro neo riscontrato è nella rappresentazione di alcune “pozze” d’acqua, in particolare in quei momenti in cui la nostra eroina interagisce con esse e si immerge completamente.
L’acqua continua a scorrere staticamente, non s’increspa, non reagisce a nessun suo movimento, sembra di ritornare indietro di 17 anni di computer grafica!
La fisica del gioco è ben fatta, quasi la totalità delle coperture dietro le quali Lara si può nascondere per non essere colpita sono completamente distruttibili e le condizioni meteo dell’isola sono ben realizzate. E' spettacolare vedere il vento soffiare costantemente e portare via nel tempo pezzi delle strutture nelle quali ci addentriamo.
AUDIO
Le musiche sono appropriate ed incalzano nei momenti salienti, il doppiaggio è buono e gli effetti sonori sono di ottima qualità.
GAMEPLAY
Giocando al nuovo Tomb Raider ci si accorge come questi sia stato ispirato a giochi del genere Uncharted, infatti è dotato di una moltitudine di scene scriptate inserite appositamente per aumentarne la cinematograficità.
Molto più violento e truce dei suoi predecessori, questo Tomb Raider ci guida verso la trama principale, nella quale dovremo sopravvivere e combattere continuamente per scoprire la verità sull’isola in cui ci siamo imbattuti e dove vedremo crescere la nostra protagonista e trasformarsi lentamente nel carattere.
La giovane Lara inizialmente non è dotata di nessuna arma e non sa assolutamente come difendersi, saremo quindi costretti per i primi minuti a nasconderci continuamente e a non farci individuare. Avremo già da subito la possibilità di arrampicarci, saltare e compiere una serie di evoluzioni degne di Lara Croft, successivamente inizieremo ad avere la padronanza di pistole, archi, fucili, ecc.
La modalità di mira è in terza persona con la possibilità per alcune armi di utilizzare dei mirini. Durante le varie sparatorie il nostro personaggio si nasconderà automaticamente dietro il primo riparo disponibile e si esporrà solamente nel momento in cui decideremo di fare fuoco.
I ripari sono normalmente tutti distruttibili e questo fornirà molta dinamicità ai conflitti visto che non potremo rimanere a lungo nascosti sempre nello stesso luogo.
Nel corso della nostra avventura però saremo costretti a ricercare particolari manufatti che permetteranno di upgradare la nostra eroina.
Cacciando animali avremo la possibilità di sbloccare alcune capacità che potremo poi acquistare tramite i punti esperienza acquisiti durante il gioco. Gli stessi punti esperienza ci daranno comunque la possibilità di attivare altrettante abilità di combattimento, ricerca, agilità, ecc.
La ricerca di scatole piene di “gingilli” (che potremo equiparare ai soldi) ci darà invece la possibilità di costruire e/o aggiornare le diverse armi che si proporranno strada facendo.
Durante il gioco si avrà la possibilità di “distrarsi” dalla trama principale e di cimentarsi nella ricerca di manufatti, statue, libri, tesori e le fatidiche tombe che prestano poi il nome a questo titolo. In quest’ultimo caso l’introduzione delle tombe ha dato modo agli sviluppatori di inserire all’interno del gioco la componete platform ad enigmi che ha sempre caratterizzato la serie Tomb Raider.
CONCLUSIONI
Il nuovo Tomb Raider tecnicamente non ha niente a che vedere con la vecchia serie, ma ci aiuta a scoprire quali sono state le “cause” che hanno dato vita al carattere di Lara Croft.
Chi si aspetta di provare assolutamente le stesse sensazioni di scoperta, puzzle & platform dei vecchi classici rimarrà deluso.
Chi lo accoglierà invece come una novità ne rimarrà piacevolmente colpito.
Il gioco è molto divertente, ben curato ed è un piacere proseguire nella storia, peccato per la estrema facilità dei livelli ed in particolare dell’ultimo.
Lo consiglio vivamente sia a chi ha giocato alla vecchia serie, sia a chi vuole avvicinarsi per la prima volta alla signora Croft.
